Molte delle tante esperienze che sto vivendo in Giappone sono legate al partner locale al quale sono stata associata. Il suo nome è LEX-HIPPO Family Club ed è un’organizzazione che dal 1981 mira all’acquisizione naturale di più lingue, trascendendo le differenze nazionali e razziali. E’ stata fondata in Giappone ma ormai si può trovarla in altri Paesi come il Messico e la Corea del Sud. Il processo di acquisizione della lingua straniera è quello utilizzato dagli infanti per apprendere la loro lingua madre; infatti una delle attività principali consiste nell’ascolto di audio in molteplici lingue, tentando di ripetere il discorso o la canzone senza comprenderne appieno il significato.
Un’altra delle principali attività è lo scambio internazionale: i membri di Hippo accolgono una famiglia o uno studente straniero oppure può avvenire l’inverso. La durata del soggiorno può variare da una settimana ad un anno: solitamente la durata annuale è scelta dagli studenti della scuola superiore o dell’università.
Inoltre esiste anche una sezione di ricerca e sviluppo nella quale alcuni studiosi compiono ricerche scientifiche sul processo di apprendimento delle lingue.
Nessuno è escluso: pure i bambini, nel loro piccolo, partecipano agli incontri settimanali nei quali si balla, si canta e si condividono le proprie avventure all’estero.
Prima di lasciare l’Italia pensavo che Hippo fosse un’organizzazione seriosa, frequentata da persone che preferivano mantenere le distanze; invece non mi sarei mai aspettata di trovare una seconda famiglia. Probabilmente, prima del mio anno all’estero, avevo impresso in mente lo stereotipo della persona giapponese esageratamente formale e un po’ distaccata. La mia madre ospitante mi ha spiegato che normalmente i giapponesi si mostrano timidi e introversi ma ad Hippo non è mai così: i membri sono vivaci e voraci di ascoltare le parole di una persona straniera. Ti infondono sicurezza e ti incoraggiano ad apprendere la lingua con divertimento e amore.

