
自分の声が聴こえるか?Riesci ad ascoltare la tua voce?
Quando ho iniziato il mio percorso nello studio della lingua giapponese, non avrei mai immaginato di rimanere tanto affascinata dai kanji, i caratteri giapponesi ereditati dalla lingua cinese. Una delle passioni che mi accompagna sin dall’infanzia è l’amore per il fumetto e l’animazione: questo interesse ha sempre alimentato una forte determinazione nel mio animo e mi ha spinto ad intraprendere un’avventura complessa come l’anno all’estero. Durante il periodo passato in Giappone ho scoperto quanto gli ideogrammi possano esprimere i concetti più variegati e astratti: i kanji riflettono la realtà attraverso l’unione di semplici tratti.
E non solo. Possono essere intuitivi da comprendere perché il concetto è reso attraverso l’accostamento di specifici kanji e, quindi, dalla somma dei singoli significati; ciò mi ha avvicinato alla calligrafia (書道, shodō, letteralmente “la via della scrittura”), una pratica che richiede pazienza, concentrazione ed eleganza nei gesti.
Il verbo giapponese 聞く(kiku) presenta il kanji 耳 (mimi, “orecchio”) e si traduce in italiano con i verbi “sentire”, “ascoltare” e “chiedere”; è più legato alla percezione uditiva che a quella emotiva. Al contrario, il verbo 聴く(kiku) esprime l’ascolto profondo della propria anima, l’essenza di ogni singolo individuo. Sebbene i kanji condividano la stessa pronuncia, sono qualitativamente su livelli differenti: il secondo, infatti, possiede come elemento distintivo il carattere 心 (kokoro, “cuore”). Mi piace associare questo verbo al sostantivo 声 (koe, “voce”) poiché ritengo che ogni persona debba “scavare” a fondo nel proprio animo per far emergere la voce nascosta del vero io; l’essenza dell’uomo è contenuta in quella voce ed è quest’ultima che ci spinge a percorrere una specifica strada. Tuttavia è necessario crederci e applicarsi concretamente.

Durante il cammino, purtroppo, è facile imbattersi in dubbiosi che non confidano nelle tue capacità: sfortunatamente tra quelli ci sono anche persone a te care pronte a sminuirti e colpirti da dietro le spalle; amici improvvisamente scomparsi che non ti rivolgono più la parola; chi preferisce demotivare offendendo esplicitamente. Di conseguenza devi essere tu il primo “tifoso” di te stesso e devi portare avanti i tuoi sogni con sicurezza, rialzandoti dopo ogni caduta e ricominciare a camminare. Se ci dovesse essere qualcuno pronto a credere in te, tu dovresti riconoscerlo, ringraziarlo e impegnarti per dimostrare il tuo valore. Nei momenti di maggiore difficoltà possono essere i primi a sostenerti e salvarti. Loro sono i secondi, dopo di te, ad aver ascoltato attentamente la tua voce nascosta.
A chi nel Flacco ha veramente creduto in me, grazie.
私に信じてくれてありがとう。
